Biopterina e neopterina in schizofrenia e depressione
GIOVANNA
REZZONI
NOTE E NOTIZIE - Anno XVIII – 06 febbraio
2021.
Testi
pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di
Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie
o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione
“note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati
fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui
argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione
Scientifica della Società.
[Tipologia del testo: RECENSIONE]
La depressione è studiata da
tempo come malattia infiammatoria, per l’alterazione quasi costante degli indici
di infiammazione sistemica nella maggior parte dei pazienti, ma negli anni
recenti si sono moltiplicati gli studi concepiti a verificare una
responsabilità patogenetica o una semplice partecipazione fisiopatologica dell’infiammazione
anche ai processi alla base dello sviluppo clinico della psicosi
schizofrenica e di altri fra i principali disturbi psichiatrici. Come
abbiamo avuto modo di segnalare in precedenti recensioni, sono numerosi i
ricercatori nel campo della patologia molecolare psichiatrica convinti che nel disturbo
depressivo maggiore (MDD, da major depressive disorder) e nella
schizofrenia (SZ, da schizophrenia), l’infiammazione
abbia un ruolo di assoluto rilievo nella patogenesi.
Numerose evidenze indicano che biopterina e neopterina
possano realizzare il collegamento, necessario per lo sviluppo della psicopatologia,
fra l’attivazione del sistema immunitario periferico e le alterazioni nel
sistema nervoso centrale del profilo fisiologico dei neurotrasmettitori
tipiche di questi due grandi problemi della clinica psichiatrica. Anche se il
ruolo di queste due molecole, sulla base dei risultati convergenti di vari
studi, non è messo in dubbio da molti, non è ancora stato stabilito in modo
certo che queste alterazioni siano transdiagnostiche
o specifiche dell’entità nosografica e, inoltre, non si sa se tali
modificazioni siano connesse o meno con le psicopatologie associate ad
alterazione del sistema a ricompensa cerebrale.
Federica Klaus e colleghi coordinati
da Stefan Kaiser hanno realizzato un progetto sperimentale per dare risposta a
questi quesiti, ottenendo risultati di notevole interesse.
(Klaus F., et al. Peripheral biopterin and neopterin in schizophrenia and depression. Psychiatry Research – Epub ahead of print doi: 10.1016/j.psychres.2021.113745,
2021).
La provenienza
degli autori è la seguente: Department of Psychiatry, Psychotherapy and
Psychosomatics, Psychiatric Hospital, University of Zurich, Zurich (Svizzera); Department of Psychiatry, University of
California San Diego, San Diego (USA); Fishberg Department
of Neuroscience, Friedman Brain Institute, Icahn School of Medicine at Mount Sinai,
New York (USA); Division of Adult Psychiatry, Department of Psychiatry, Geneva
University Hospitals, Chêne-Bourg (Svizzera).
Stefan Kaiser, Federica Klaus e colleghi hanno indagato le differenze di
gruppo nella neopterina (C9H11N5O4)
e nella biopterina (C9H15N5O3)
del plasma in tre gruppi di partecipanti: 1) 19 volontari sani, privi di
disturbi psichiatrici o internistici in atto, impiegati per la verifica di comparazione
(HC, healthy comparison);
2) 45 volontari diagnosticati di schizofrenia (SZ) secondo i criteri correnti
più accreditati; 3) 43 volontari diagnosticati di disturbo depressivo maggiore
(MDD), anche in questo caso secondo i criteri correnti.
Dopo aver misurato i livelli plasmatici di neopterina
e biopterina nei tre gruppi, i ricercatori
hanno messo in relazione le proteine plasmatiche con la CRP, quale misura
classica di infiammazione. Infine, le proteine plasmatiche sono state poste in
relazione con l’apatia, dominio psicopatologico associato al funzionamento
del sistema a ricompensa cerebrale.
I risultati sono veramente interessanti. Innanzitutto, i ricercatori hanno
trovato una differenza nella tendenza di livello per i livelli della sola
biopterina, senza alcuna differenza significativa
per la neopterina tra i tre gruppi.
Entrambi i gruppi di volontari affetti da patologia psichiatrica (SZ e MDD)
presentavano una significativa correlazione positiva di CRP con i livelli di neopterina ma non di biopterina.
Tale rapporto era del tutto assente nel gruppo HC di controllo.
Aspetto di particolare rilievo è che né nel gruppo SZ, né in quello MDD, né
tra i volontari sani HC è stato possibile evidenziare alcun rapporto tra le
proteine del plasma e le risposte del sistema a ricompensa cerebrale, sia nell’attività
evocata fisiologica, sia nella tipica mancanza di attivazione per stimoli
ordinariamente efficaci, che si verifica nell’apatia.
Concludendo, questo studio ha rilevato alterazioni tendenziali nel livello
della biopterina, elemento di sicura importanza per
ulteriori ricerche, ma non supporta l’ipotesi che neopterina
e biopterina periferiche siano associate alla
psicopatologia dovuta ad alterazioni del sistema a ricompensa, che dà sintomi così
importanti in SZ e MDD.
L’autrice della nota ringrazia
la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE
E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).
Giovanna Rezzoni
BM&L-06 febbraio 2021
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